Il ministero della Salute conferma il parere del Consiglio di Stato. E chiede il parere del ministero dello Sviluppo sulla questione della tara. Pagano sempre i clienti come prima
La libertà ha un grande valore solo se disciplinata adeguatamente…anche quando si tratta di sacchetti biodegradabili.
Dopo il parere del Consiglio di Stato (di cui tanto si è parlato) è arrivata la circolare ministero della Salute.
Cosa dice il Ministero? Conferma che il consumatore può:
- utilizzare contenitori alternativi alle buste in plastica messi a disposizione dall’esercizio commerciale
- ma devono essere idonei a contenere alimenti quali frutta e verdura.
Idonei in che senso?
I sacchetti biodegradabili devono essere idonei a preservare l’integrità della merce e rispondenti alle caratteristiche di legge” quindi:
- monouso cioè non riutilizzabili al fine di evitare contaminazioni batteriche,
- integri
- acquistati al di fuori degli esercizi commerciali,
- conformi alla normativa sui materiali a contatto con gli alimenti.
Cos’è un sacchetto biodegradabile
Quali sono le caratteristiche ‘ambientali'” previste dalla legge 123/2017 (obbligo dei sacchetti compostabili a pagamento per l’ortofrutta) per i biosacchetti?
- uno spessore inferiore ai 15 micron
- essere composti di materia prima rinnovabile pari ad almeno il 40% del totale, secondo il certificato En 16640:2017.
- essere biodegradabili e compostabili, secondo lo standard Uni En 13432, quindi riutilizzabili per la raccolta della frazione dell’umido.
Chi controlla e sanziona i consumatori inadempienti? 
- supermercati ed esercizi commerciali verificheranno “idoneità e conformità” dei sacchetti portati dai clienti da casa.
- potranno vietare i sacchetti non conformi in quanto su di essi incombe l’onere di garantire l’igienicità dei prodotti ortofrutticoli commercializzati.
Ma non è finita. C’è il problema della tara
Il Ministero della salute sollecita ora il parere normativo del Ministero dello sviluppo sulla questione della tara cioè del diverso peso dei sacchetti utilizzati.
- Infatti le bilance delle casse “sono tarate in modo da sottrarre dal peso di frutta e verdura la tara del sacchetto messo a disposizione del cliente (4-6 grammi circa).
- L’uso dei ‘contenitori alternativi’ acquistati al di fuori degli esercizi commerciali impedirebbe il calcolo corretto della tara”.
- Su questo “si reputa opportuno acquisire l’avviso del Ministero dello Sviluppo economico” conclude il ministero della Salute.